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Elezioni, Rapezzi (Flc Cgil): “La scuola ha bisogno di risposte concrete e rapide dalla politica”

“La scuola ha bisogno di risposte molto concrete dalla politica. Se è vero che il salario dei docenti è un problema sentito, benissimo ciò che i politici dichiarano per il futuro, ma oggi c’è la possibilità per le forze politiche di dare da subito un segnale forte. In sede di approvazione del Decreto aiuti si mettano risorse aggiuntive per il contratto del personale istruzione e ricerca che, in questo momento, ha aperta la trattativa e si aprirà adesso la discussione con l’Aran. Se c’è questa volontà comune, condivisa, se è una priorità, lo si faccia già ora con questo governo, con questo parlamento in sede di conversione del decreto aiuti”. Così Alessandro Rapezzi della Segreteria Nazionale Flc-Cgil, commenta le diverse proposte sulla scuola dei leader politici intervenuti sul palco al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.

“Per quello che riguarda il diritto allo studio bisogna che le forze politiche si chiariscano le idee: dentro al diritto allo studio chiaramente c’è compresa la possibilità di superare le disuguaglianze e questo riguarda il problema del costo dei libri, riguarda il problema del merito e la possibilità di chi non ha i mezzi di metterlo in condizioni di averne. E’ una cosa che sosteniamo insieme agli studenti: da tempo abbiamo bisogno di una legge per il diritto allo studio che tuteli i ragazzi, tutti i ragazzi, quindi basta con la propaganda e si faccia concretamente una legge che metta soldi, risorse. – continua Rapezzi – Abbiamo una grande occasione, il calo demografico ci mette nella condizione che con investimenti possiamo davvero recuperare il disagio e la difficoltà maturati in questi anni. Le forze politiche lo facciano, creino le condizioni perché insieme si individuino le priorità per tutta la scuola, che non deve essere un terreno di scontro ma deve essere un terreno sul quale si fa sintesi tutti insieme perché la scuola è patrimonio di tutti”.

Rapezzi ha poi voluto evidenziare come pandemia e inserimento alunni ucraini nelle scuole siano temi che sono stati trascurati dalle agende dei partiti. “Noi riprenderemo l’anno scolastico con un livello dei contagi e con provvedimenti riguardanti il contenimento e la diffusione della pandemia che è il minimo storico degli ultimi tre anni scolastici. – sottolinea Rapezzi – Nessuno ne parla. E’ sparito l’organico Covid, non è previsto, e invece poteva permettere non solo di gestire eventuali difficoltà derivanti dall’avvio dell’anno scolastico, ma avrebbe permesso anche interventi per recuperare gli effetti secondari della pandemia e soprattutto poteva permettere anche di sostenere e favorire l’inserimento degli alunni stranieri a partire da quelli ucraini di cui ora nessuno parla più ma che ci sono nelle nostre scuole e che dovranno essere in qualche maniera inseriti”.