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Cgil a Roma un anno dopo l’assalto alla sede, Landini: “Situazione sociale esplosiva, in piazza per cambiare”

“Diciotto milioni di italiani non hanno votato o hanno annullato la scheda. Il centrodestra coalizzato ha 12,3 milioni di voti. Gli altri non coalizzati hanno 15,8 milioni di voti. La destra ha vinto le elezioni democraticamente, ma nessuno può dire di avere la maggioranza del Paese”. Maurizio Landini parla ad una piazza del Popolo strapiena con soprattutto bandiere della Cgil.

Davanti a migliaia di persone, che hanno sfilato per le vie del centro storico di Roma da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, da cui un anno addietro prese il via l’aggressione alla sede della Cgil, il segretario Landini ha innanzitutto chiarito le ragioni e i tempi della mobilitazione: “Non siamo in piazza contro qualcuno” e la decisione di manifestare “l’abbiamo presa prima di sapere il risultato delle elezioni”. Il riferimento è alle politiche delle ultime ore su un possibile “pregiudizio” del sindacato nei confronti del futuro governo. “Non abbiamo nessuna pregiudiziale verso nessuno e giudichiamo tutti per quello che fanno” ha voluto ribadire Landini, lanciando però un monito al futuro esecutivo: “Non utilizzi il metodo degli ultimi mesi” e del precedente governo ma “se si vuole continuare su quella linea, si eviti di chiamarci” perchè fino ad ora “venivamo informati solo di ciò che era già stato deciso. Non facciamo i servi sciocchi di nessuno”.

“Sono preoccupato: quando arrivi al punto che le imprese rischiano di chiudere e le persone non riescono a pagare le bollette. Serve un intervento straordinario per non lasciare le persone da sole. Questa situazione rischia di essere esplosiva sul piano sociale e servono risposte concrete. Non staremo a guardare”. Ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dalla manifestazione “Italia, Europa ascoltate il lavoro”. La situazione “è difficilissima. C’è una emergenza che si chiama difesa dei salari, delle pensioni e del sistema industriale. La questione delle bollette richiede un intervento immediato e bisogna andare a prendere i soldi dove sono” intervenendo su “chi ha fatto extraprofitti”.

“Siamo qui per avanzare proposte e per rivendicare di essere coinvolti”, rimarca Landini, chiudendo l’intervento dal palco. “Vogliamo cambiare il Paese” e “unire il mondo del lavoro e il sindacato”, aggiunge ricordando che sabato 22 ottobre “saremo di nuovo in piazza a Roma per una manifestazione unitaria per la sicurezza sul lavoro” di Cgil Cisl e Uil.

landini a roma
Cgil in piazza un anno dopo l’assalto squadrista alla sede

E’ passato un anno dall’assalto alla sede nazionale di Corso d’Italia.

Il 9 ottobre 2021 – ricorda Landini “quel corteo partì proprio da piazza del Popolo, da dove stiamo parlando adesso”. Non sono pochi i politici che hanno marciato con il corteo per le strade di Roma e hanno ascoltato gli interventi a piazza del Popolo (presente anche la vicesegretaria della Confederazione Europea Sindacati Esther Lynch).

Tra i leader erano presenti Giuseppe Conte (senza bandiere di partito), il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano, il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, e molti parlamentari ed europarlamentari di ‘Italia democratica e progressista’, tra cui i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza, Walter Verini, Susanna Camusso, Brando Benifei, Gianni Cuperlo, Laura Boldrini e l’ex Leu Stefano Fassina.

Per Fratoianni “oggi c’è una piazza meravigliosa. L’antifascismo è la religione civile su cui è fondata la Repubblica italiana. La piazza chiede cose necessarie, semplici, urgenti: stop alla precarietà, salari dignitosi, tassare di più gli extraprofitti, pace, diritti e bollette meno care”. Walter Verini, senatore e tesoriere del Pd, afferma: “Questa piazza mette al centro i temi del lavoro e della lotta alle diseguaglianze. E’ una piazza che deve essere ascoltata dal Pd e dal Governo che si formerà. Il Pd la ascolterà senz’altro. Questa iniziativa cade un anno dopo l’assalto neofascista alla sede della Cgil. E’ un’iniziativa del sindacato di Landini, ma idealmente può avere l’adesione di tutti”. “La Cgil ha 11 milioni di iscritti e se con 12 milioni di voti puoi candidarti a governare il paese con 11 milioni di iscritti potremo chiedere al governo di essere ascoltati prima di decidere”. Ha ribadito il leader Cgil Lanndini a margine della manifestazione di Piazza del Popolo.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sottolinea: “Condivido le parole d’ordine della piazza: antifascismo e ripresa del dialogo sociale”.

Giuseppe Conte in piazza del Popolo afferma: “La nostra agenda sociale ha molti temi in comune con la Cgil. Quando si tratta di dare battaglia per le buste paga da fame, contro il precariato, noi siamo in prima fila. M5s ci sarà sempre”. “Già un anno fa – prosegue Conte – condannammo l’assalto squadrista e neofascista alla sede della Cgil. Chiedemmo di mettere al bando le organizzazioni neofasciste. Purtroppo questo Governo uscente ha rinviato la questione”.

Alle 19 alla sede della Cgil c’è stato un ricordo dell’assalto squadrista alla sede nazionale, che danneggiò i locali della confederazione. La sede di Corso Italia si è illuminata di rosso, il colore della resistenza.

Davanti alla sede della Cgil il 9 ottobre 2021 c’era anche il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, il cui processo è ancora in corso. Fiore venne citato espressamente nel 2011 anche dallo stragista di Utoya, Anders Behring Breivik, che uccise 69 giovani laburisti e socialisti adolescenti per estirpare alla radice coloro che “con i loro valori hanno aperto le porte agli immigrati e al multiculturalismo”.

Altri stragisti hanno emulato e citato Breivik, ad esempio Brenton Harrison Tarrant, il massacratore di Christchurch. Per Provenzano “quella di oggi è una piazza per la democrazia. Tiene insieme le radici antifasciste della nostra Repubblica e il principio fondamentale del lavoro e della giustizia sociale. E’ essenziale essere nel corteo nel giorno dell’anniversario dell’assalto alla Cgil, una pagina che ricorda il buio fascista. Ribadisco l’impegno del Pd al fianco della piazza nel chiedere al Governo di sciogliere le organizzazioni fasciste”.