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Welfare: la Cgil Napoli e Campania lancia la sfida istituzionale per abbattere le disuguaglianze

Napoli. La crisi dello stato sociale e le politiche del welfare a cui aspira la Campania per invertire la rotta sono state al centro del partecipato convegno che si è tenuto stamane a Napoli, organizzato dalla Cgil Napoli e Campania dal titolo ‘Disuguaglianze: le sfide del welfare’.
La relazione introduttiva di Clara Lodomini, segretaria Cgil Napoli e Campania, ha fornito ai relatori la traccia per discutere di criticità sociali, economiche e statistiche di una Regione in cui si avverte forte l’urgenza di invertire la rotta. Lodomini ha illustrato i dati Istat dell’ultimo triennio che da soli danno il quadro sociale di una regione in profonda crisi. La denatalità, il più basso indice di speranza di vita (tre anni in meno) rispetto alle altre regioni italiane, il fenomeno dell’emigrazione di necessità che ha spinto oltre 360 mila persone, negli ultimi dieci anni, a lasciare la Campania ‘come se in un colpo solo fossero sparite le città di Salerno, Avellino e Benevento’, il divario economico evidenziano la necessità di costruire alleanze istituzionali per realizzare progetti e politiche di welfare efficaci e durature che vadano oltre l’assistenzialismo temporaneo. ‘L’analisi di questi dati – ha detto Clara Lodomini – sono gli elementi dai quali partire per agire, indicano il livello di malessere economico e sociale della Campania che si tramuta semplicemente e tragicamente in diseguaglianze sociali, economiche e di genere”.
La relazione della segretaria, iniziata con un riferimento al conflitto israelo-palestinese e alla guerra tra Russia e Ucraina e alla necessità di lavorare per la pace, ha fornito lo spunto ai relatori per delineare idee e progetti per abbattere i divari esistenti.
“Il tema delle disuguaglianze – secondo l’assessore regionale alle politiche sociali, Lucia Fortini – dovrebbe far riflettere anche sul fatto che è evidente che ci sono delle regioni, soprattutto quelle del Mezzogiorno, che avrebbero bisogno di molte più risorse. E’ chiaro che governare la povertà in una regione come la Campania non è esattamente lo stesso che farlo in Lombardia piuttosto che in Veneto. La Regione Campania sta per varare un importante programma che si chiamerà ‘Campania Welfare’, per cercare di dare una mano agli ambiti territoriali della nostra regione”. L’assessore, nel corso del suo intervento, non ha tralasciato una stoccata al Governo sul decreto Caivano, le misure urgenti adottate in seguito alle violenze avvenute nel parco Verde, non rispondenti alle reali esigenze di quell’area urbana, astruse, punitive e non costruttive.
“La Regione si è dotata di un piano triennale che affronta i problemi del welfare. Vogliamo creare un’alleanza con il fronte istituzionale perché proprio in queste ore si presenta una manovra finanziaria che non sembra dare risposte ad un territorio come il nostro”.
Ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo al convegno di stamane. “Il tema delle risorse – ha precisato Ricci – è delicato, ma credo che potremmo combattere le povertà, le disuguaglianze anche costruendo alleanze. Non a caso abbiamo scritto a tutti i presidenti dei consigli comunali campani per chiedere, insieme a loro, un intervento alla Regione affinché si faccia pressing sul governo per evitare tagli al welfare e alla sanità”. Il segretario nazionale Spi-Cgil, Lorenzo Mazzoli ha illustrato le attuali criticità dei pensionati e la necessità di tutelare una fascia della popolazione che più di altre e insieme ad altre soffre la mancanza di politiche di welfare adeguate e incidenti: sanità, non autosufficienza aspetti della vita quotidiana che vanno affrontati in modo efficace per garantire diritti di cittadinanza e assistenza.
Le conclusioni sono state affidate alla segretaria confederale Cgil nazionale, Daniela Barbaresi che partendo dalla disamina dell’art. 3 della Costituzione ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’ ha ribadito la necessità di contrastare le politiche punitive dell’attuale Governo che non hanno lo scopo di eliminare i divari (sociali, economici e di genere) ma di dividere ulteriormente il Paese.
“Quello delle disuguaglianze – ha detto la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi – è un tema particolarmente significativo, soprattutto se visto da una realtà come quella campana e che riguarda tutto il meridione. Noi siamo un paese fortemente diviso. In questo momento sta andando avanti il progetto sull’autonomia differenziata che dividerà ulteriormente il paese senza affrontare i nodi delle disuguaglianze che sono assolutamente drammatici. L’aspettativa di vita in Campania è di tre anni in meno rispetto a chi vive in Trentino. Questa è la somma di tutte le disuguaglianze, una profonda ingiustizia, un nodo che deve essere affrontato”.